L’ecografia renale è una procedura di imaging non invasiva che permette di valutare la salute dei reni.

Utilizzando onde sonore ad alta frequenza, crea immagini precise dei reni e delle strutture adiacenti all’interno del corpo permettendo ai medici di rilevare eventuali problemi o anomalie.

Ma quando bisogna sottoporsi ad un’ecografia renale? Scopriamolo insieme.

Quando fare un’ecografia ai reni

L’ecografia ai reni è un esame diagnostico che viene prescritto in caso di insufficienza renale, infezioni, coliche renali e problemi simili.

È fortemente consigliato in caso di sintomi come dolore alla schiena, al fianco o nella regione addominale inferiore per valutare lo stato dei reni o quando ci sono specifiche anomalie nelle urine come tracce di sangue.

Pazienti con problemi renali già diagnosticati possono richiedere ecografie renali periodiche per monitorare la progressione della loro condizione o valutare l’efficacia dei trattamenti. Allo stesso modo, chi ha malattie come diabete o ipertensione può averne bisogno per monitorare i danni causati da queste condizioni.

Tuttavia, l’ecografia renale presenta alcune limitazioni come nel caso di obesità o presenza di aria nell’intestino o per alcune patologie renali per le quali potrebbe essere necessario ricorrere ad ulteriori esami di imaging o ad una biopsia renale per una valutazione più approfondita.

I risultati dell’ecografia devono poi essere interpretati da un medico specialista che li utilizzerà per formulare una diagnosi e sviluppare un piano di trattamento appropriato se necessario.

Procedura di ecografia renale: in cosa consiste

Per sottoporsi ad un’ecografia renale non è prevista una preparazione particolare ma è necessario essere a digiuno da almeno 6 ore prima dell’inizio raccomandando pasti leggeri. In caso di anziani o persone cardiopatiche le norme di preparazione possono essere diverse.

Durante la procedura, il paziente è solitamente sdraiato sulla schiena su un lettino durante l’esame. Il tecnico o il medico applicherà un gel nella zona addominale per poi utilizzare un trasduttore ad ultrasuoni sulla superficie della pelle che viene spostato per acquisire immagini dei reni da diverse angolazioni che vengono accuratamente valutate per rilevare la dimensione dei reni, la presenza di calcoli, gonfiori o cisti nonché la circolazione sanguigna attraverso i vasi renali. Si tratta di un metodo assolutamente sicuro che non comporta rischi per i pazienti.

L’ecografia renale dura generalmente 15-20 minuti, anche se dipende dal singolo soggetto, ma è opportuno consultare il medico per capire se è appropriata in base ai sintomi e alla propria storia clinica. Inoltre, non presenta controindicazioni e non richiede precauzioni o particolare attenzione dato che può essere effettuata anche durante il ciclo mestruale non essendo invasiva.

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